tamoxifene teva foglio illustrativo e riassunto delle caratteristiche del prodotto
Ad esempio, il tamoxifene è associato a un aumentato rischio di tromboembolismo e di tumori endometriali, mentre il letrozolo può causare una riduzione della densità minerale ossea e aumentare il rischio di fratture. Nel corso di terapia con TAMOXENE è stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Le nuove linee guida comprendono le donne con tumori al seno positivo per il recettore ormonale negli stadi da 1 a 3. Questi farmaci migliorano la sopravvivenza e ritardano o annullano il rischio di una ricaduta, ma si somministrano per almeno cinque anni e dunque è a maggior ragione importante tenere conto della qualità di vita delle pazienti che convivono così a lungo con questa terapia. A livello di terapie farmacologiche, i trattamenti più efficaci, benché limitatamente, per contrastare gli effetti collaterali sono anti-ipertensivi, antidepressivi; come rimedi naturali, invece, si ricorda l’agopuntura. Il ginecologo quindi deve provare a gestire i sintomi collaterali delle terapie e monitorare gli effetti che possono avere questi farmaci a livello dell’utero, delle ovaie e del tratto genito-urinario.
Tamoxifene: stessi risultati con dosaggi più bassi
In letteratura è stata riportata l’interazione farmacocinetica con gli inibitori del CYP2D6, mostrando una riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici di una delle forme più attive del farmaco, ovvero l’endoxifene. In alcuni studi è stata riportata una riduzione dell’efficacia di tamoxifene somministrato in associazione con alcuni antidepressivi inibitori selettivi del reuptake della serotonina (per esempio paroxetina). Dato che non si può escludere una riduzione dell’effetto di tamoxifene, si deve evitare quanto più possibile la contestuale somministrazione di potenti inibitori del CYP2D6 (per esempio paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione – vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
- L’impiego del tamoxifene in pazienti sottoposti a terapia con anticoagulanti di tipo dicumarolico può aumentare significativamente l’attività anticoagulante; è consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione (soprattutto all’inizio del trattamento).
- È importante discutere con il medico di questi potenziali rischi e benefici prima di iniziare il trattamento con tamoxifene.
- Per quanto riguarda il letrozolo, gli effetti collaterali più comuni sono l’osteoporosi, i dolori articolari e muscolari, e le vampate di calore.
- Io al momento della terapia ero incinta…percui non ho mai perso i kg del dopo parto….
- Va, inoltre, tenuto presente che gli effetti collaterali possono variare se il trattamento è effettuato, anziché con un solo preparato, con una combinazione di farmaci.
Infine, il fumo di sigaretta può accelerare il metabolismo del tamoxifene, riducendo i suoi livelli ematici. Le ricerche sul tamoxifene a basse dosi potrebbero avere importanti ricadute sulla prevenzione primaria e secondaria del tumore del seno. Una delle preoccupazioni principali di chi è riuscito a sconfiggere un tumore è che questo possa ripresentarsi. Nel caso del tumore della mammella non invasivo, la buona notizia è che un regime terapeutico con basse dosi di tamoxifene riduce il rischio di recidiva di circa il 50 per cento, senza intaccare la qualità di vita delle donne.
Fertilit�, gravidanza e allattamento
Appartiene a una classe di farmaci chiamati modulatori selettivi del recettore degli estrogeni (SERM). Non dovresti assumere il farmaco se sei incinta o stai pianificando una gravidanza. Per prevenire la gravidanza, parla con il tuo medico delle opzioni contraccettive non ormonali. (I contraccettivi ormonali steroidi possono alimentare la crescita del cancro al seno ormono-positivo.) Dovrai usare un contraccettivo durante l’assunzione di tamoxifene e per due mesi dopo aver interrotto il farmaco. Recentemente, per queste pazienti sono inoltre disponibili altri farmaci biologici in aggiunta alla terapia ormonale. Esploriamo gli effetti del tamoxifene, un farmaco antiestrogeno utilizzato nel trattamento del cancro al seno, e le sue possibili complicazioni.
In pazienti anziani con cancro al seno sono stati utilizzati gli stessi regimi di dosaggio previsti per i pazienti adulti. L’uso di tamoxifene, come già accennato, può favorire l’insorgenza di tumori secondari all’utero, in particolare, possono insorgere adenocarcinoma endometriale e in misura minore sarcoma uterino. Esiste, infatti, da un lato il dovere del medico di informare e, dall’altro lato, il diritto della paziente a conoscere non solo le informazioni sulla propria salute e malattia ma anche il diritto di poter scegliere consapevolmente. Il tamoxifene può contribuire all’aumento del rischio di tumore all’utero, ictus o coaguli di sangue nei polmoni. L’impiego di tamoxifene in pazienti sottoposte a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico può aumentare significativamente l’attività anticoagulante; è consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione. In letteratura è stato dimostrato che i metabolizzatori lenti di CYP2D6 presentano un livello plasmatico più basso di endoxifene, uno dei più importanti metaboliti attivi di tamoxifene (vedere paragrafo 5.2).
Se sorgono dubbi, incomprensioni o mancanza di fiducia, è importante affidarsi ad un avvocato esperto in malasanità che possa dare un parere oggettivo e verificare l’eventualità di errori specifici e che abbiano portato a danni rilevanti. Il tamoxifene è controindicato durante la gravidanza o in caso di assunzione di anticoagulanti. TAMOXIFENE EG è disponibile in confezioni da 30 compresse per il dosaggio da 10 mg e in confezioni da 20 compresse per il dosaggio da 20 mg. Le concentrazioni allo stato di equilibrio (steady state – circa 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40 mg/die.
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